The desire to escape from the present to seek refuge in lands distant in space and time has always shown itself as a significant constitutive element of literature, at any latitude or historical period. At the present moment, the yearning for the conquest of a hopeless utopia able to revitalize us, and letting us live in harmony with the Universe and the primigenial Nature from which we have dangerously moved away seems even stronger: therefore, the extraordinary ethical value of a narrative trend, which has acquired over the centuries an extraordinary relevance in the res publica litterarum, does not elude the attentive reader. So, we intend to deal with the founding core of the Imagination, a topos which, in its controversial evolution, has undergone phenomena of karstic immersion and brilliant revival. The Imaginary appears as a conspicuous container of desires, fears, dreams, and nevertheless, at the same time, it assumes the value of a repertoire of emblematic events, symbolic figures, perennial enigmas which Modernity believed to have deleted and hidden in oblivion. Far more beyond an obvious subjugation to the rules of an increasingly invasive technology into minds and bodies, on the contrary, the contemporary Imagination has continued to nourish itself with ancient storytellings, in a direct and incessant comparison with the numinous and the mysterical, nourishing itself with symbols which embellish our present and are related to arcane significances. The transversality of the imaginary reveals itself in multiple and heterogeneous directions, both when we approach the most intimate and philosophical core of the existence and when we draw on consolatory epiphanies in order to satisfy our search for a significance. Characterized by a mobile, uncertain and versatile character, the symbol allows the most imaginative freedom in order to fill each of us empathically with its own significances, and adapting the narration to the particular contingent situation in which the symbol is in a given situation. In addition to causing resonances, this symbol requires a constant recoding in order to decipher beyond the hic et nunc, and aiming at a continuous rereading of the components combining in themselves the variations of the meaning open to a reconstruction of the Imaginary. As Bettelheim observed sagaciously, symbols specify the direction in which to go, and they go beyond themselves towards a significance which we only prefigure, expressing it, at the same time, by an iconic instrumentation much more efficient than any lexeme. Segni e Comprensione specifies some possible topics to think about: - Real worlds, imagined worlds: comparisons and confrontations - Dystopian Imagination - Revelations and epiphanies in contemporary culture - Virtual lives - From reality to symbol: fiction as praxis - Aporias of the Imagination - Imagination and Image - Possible worlds of the Imagination Deadline: July 30, 2020 Il desiderio di fuggire dal presente per rifugiarsi in lande lontane nel tempo e nello spazio si è sempre appalesato come un rilevante elemento costitutivo della letteratura, in qualsiasi latitudine o epoca storica. Nel nostro presente appare ancor più cogente l’anelito alla conquista di una disperata utopia che possa rigenerarci, riporci in armonia con il Creato, con la Natura primigenia da cui ci siamo pericolosamente allontanati: pertanto non sfugge al lettore attento la straordinaria valenza etica di un filone narrativo che da secoli ha acquisito una straordinaria rilevanza nella res publica litterarum. Intendiamo dunque occuparci ora del nucleo fondante dell’Immaginario, topos che ha subito nella sua controversa evoluzione fenomeni di immersione carsica e riscoperte luminose. L’Immaginario si configura come un cospicuo contenitore di desideri, paure, sogni e tuttavia, al contempo, assume le valenze di un repertorio di avvenimenti emblematici, di figure simboliche, di enigmi perenni che la Modernità riteneva di aver cancellato e riposto nel dimenticatoio. Ben al di là di un palese asservimento ai dettami della tecnologia sempre più invasiva nelle menti e nei corpi, al contrario, l’Immaginario contemporaneo ha continuato a nutrirsi di antiche affabulazioni, in un diretto ed incessante confronto con il numinoso, con il misterico, nutrendosi di simboli che colorano il nostro presente e rimandano a significati arcani. La trasversalità del fantastico si palesa in molteplici ed eterogenee direzioni, sia allorquando ci avviciniamo al nucleo più intimo e filosofico dell’esistere, sia quando attingiamo a consolanti epifanie allo scopo di soddisfare la nostra ricerca di senso. Connotato da un carattere mobile, mutevole e poliedrico, il simbolo permette la più immaginifica libertà in quanto consente a ciascuno di colmarlo empaticamente con i propri significati, adattando la narrazione alla particolare contingente situazione in cui si tiene a trovare in un determinato frangente. Oltre a provocare risonanze, il simbolo impone una ricodificazione costante ai fini di una decifrazione che vada al di là dell’hic et nunc, mirando ad una continua rilettura delle componenti che assommano in sé le varianti di significato aperte ad una ricostruzione dell’immaginario. Come sagacemente rilevava Bettelheim, i simboli indicano la direzione verso la quale dirigersi, rinviano al di là di sé verso un senso che per noi è solo presagito, esprimendolo al contempo con una strumentazione iconica assai più efficace di qualsiasi lessema. Segno e comprensione indica alcuni temi possibili per la riflessione - Mondi reali, mondi immaginati: confronti e comparazioni - Immaginario distopico - Rivelazioni ed epifanie nella cultura contemporanea - Vite virtuali - Dalla realtà al simbolo: la fiction come praxis - Aporie dell’immaginario - Immaginario e immaginazione - Mondi possibili dell’immaginario Deadline 30 luglio 2020 |
e-ISSN: 1828-5368