Call Giugno/2024 della Rivista "Segni e Comprensione" - Deadline April 30, 2024 |
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La specificità della Call trae spunto dal I Convegno Internazionale (marzo-maggio 2023) sui Lessici Fenomenologici organizzato dal Center of Hermeneutics and Applied Phenomenology (Università del Salento) e dalla Chaire UNESCO d’étude des fondements philosophiques de la justice et de la société démocratique (Université du Québec à Montréal): ridelineare le coordinate del “pensare fenomenologico” e individuare, al suo interno, quei processi di formazione che vengono attivati per problematizzarne il percorso; con finalità di rintracciare gli assunti fenomenologici e i lessici caratterizzanti i diversi contesti culturali dei vari paesi che hanno modellizzato i paradigmi epistemologici e ontologici. Perché rivolgere l’attenzione proprio ai lessici fenomenologici? Tali lessici rappresentano un utile strumento chiarificatore dei concetti base della filosofia contemporanea. |
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Posted: 2024-02-19 | More... |
Scomparsa di Giovanni Invitto - 3/8/2023 |
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La Rivista “Segni e Comprensione” ringrazia commossa per l’impegno di vita il suo Direttore Professore Giovanni Invitto. | |
Posted: 2023-08-03 | More... |
Call Special Issue 2023 - Deadline February 5, 2023 |
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I CONVEGNO INTERNAZIONALE I lessici fenomenologici Il Center of Hermeneutics and Phenomenology Applied (CHAP) del Dipartimento di Studi Umanistici (Università del Salento) in collaborazione con la Chaire UNESCO d'étude des fondements philosophiques de la justice et de la société démocratique (Université du Québec à Montréal, Montréal - Canada) organizza il I Convegno Internazionale sui Lessici fenomenologici in data 1-2-3-4 marzo 2023 in modalità mista (on line su piattaforma Teams e in presenza presso le rispettive Sedi accademiche). Parteciperanno specialisti di chiara fama a livello internazionale. |
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Posted: 2023-01-31 | More... |
Call n. 106/2024 - Deadline April 15, 2023 |
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Michel Foucault La morte di Michel Foucault, avvenuta nel 1984, non solo non ha arrestato la diffusione del suo pensiero ma anzi, si sarebbe tentati di affermare che gli ultimi decenni si sono definiti come una vera e propria aetas foucaultiana. Le ricerche sul pensiero di Foucault negli anni che ci separano dalla sua scomparsa si sono soffermate sui più diversi aspetti della sua speculazione e sull’influenza che ha esercitato e continua a esercitare nei più diversi ambiti del pensiero contemporaneo – dalla filosofia alla sociologia, ovviamente, alla psichiatria, alla critica letteraria al diritto penale. In occasione del quarantennale della sua morte, quindi il CHAP (Center for Hermeneutics and Applied Phenomenology) e la rivista Segni e comprensione lanciano un Call for papers dedicato al pensiero di Michel Foucault, al suo percorso teorico, ai nodi che ne hanno caratterizzato lo sviluppo, all’influenza che ha esercitato durante la sua vita e anche negli anni successivi. Si accetteranno tuttavia tutte quelle proposte in grado di mettere in luce aspetti rilevanti per il dialogo e il confronto tra le riflessioni di Foucault e la filosofia, le scienze umane e sociali contemporanee. Saranno considerati i contributi che abbracciano i seguenti temi, o comunque attinenti la figura, il pensiero e l’influenza dell’autore della Storia della follia: - Approcci fenomenologici nelle ricerche di Michel Foucault. - Storia della scienza e filosofia. - Follia, poesia, scrittura. - Archeologie e genealogie. - Carceri, ospedali, scuole: forme del disciplinamento - Foucault e i filosofi - Corsi, manoscritti, interviste: la pluralità degli approcci all’eredità foucaultiana - Microfisiche del potere - Foucault e la morte dell’uomo - Foucault e i contemporanei. - Che cos’è l’Illuminismo? Si invitano gli studiosi interessati a sottoporre il proprio intervento inviando all’indirizzo di posta elettronica fabio.sulpizio@unisalento.it, entro il 15 aprile 2023, l’articolo che non superi i 60.000 caratteri spazi inclusi. Gli articoli possono essere presentati in italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo. |
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Posted: 2022-07-08 | More... |
Call n. 104-105/2023 - Deadline July 10, 2022 |
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God’s Providence and the meaning of human life The international journal Segni e Comprensione invites submissions for two topical issues on “God’s Providence and the meaning of human life” edited by Salvatore Rindone and Damiano Migliorini. |
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Posted: 2022-01-26 | More... |
Call n. 100/2021 - Deadline 20 aprile 2021 |
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Art and Truth: Starting from Heidegger The question on the relationship between philosophy, literature, poetry and art after the proposals to consider philosophy as a form of literature or “narration”, as suggested, for example, by Richard Rorty recurs very frequently. On the other hand, there are some scholars who hypothesize a possible “aestheticization” of Reality, the expansion of the experience of both beauty and art to every sphere of it in order to surreptitiously draw the consequence that all reality can be related to simulacra and images. Hence, the need to demystify the relationship between art and truth and to question oneself, once again, on some key concepts of our tradition of thought, such as art, beauty, truth and error.
Arte e verità. A partire da Heidegger Ritorna non di rado l’interrogativo sui rapporti tra filosofia, letteratura, poesia, arte, dopo le proposte di considerare la filosofia come una forma di letteratura o di “narrazione”, come ha suggerito, ad esempio, Richard Rorty. D’altra parte, non mancano coloro che ipotizzano una possibile “esteticizzazione” di tutta la realtà, l’estensione dell’esperienza del bello e dell’arte a ogni ambito dell’esperienza, finendo poi col trarre surrettiziamente la conseguenza che tutta la realtà possa essere ricondotta a simulacro e immagine. Di qui la necessità di demistificare appunto il rapporto tra arte e verità e di tornare ad interrogarsi, ancora una volta, su alcuni concetti chiave della nostra tradizione di pensiero, come arte, bello, verità, errore. |
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Posted: 2020-09-08 | More... |
Call n. 98/2020 - In the “Ingens Silva” of the Imaginary: Symbols, Representations, Epiphanies = Nell’ «ingens silva» dell’Immaginario: simboli, figurazioni, epifanie |
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The desire to escape from the present to seek refuge in lands distant in space and time has always shown itself as a significant constitutive element of literature, at any latitude or historical period. At the present moment, the yearning for the conquest of a hopeless utopia able to revitalize us, and letting us live in harmony with the Universe and the primigenial Nature from which we have dangerously moved away seems even stronger: therefore, the extraordinary ethical value of a narrative trend, which has acquired over the centuries an extraordinary relevance in the res publica litterarum, does not elude the attentive reader. So, we intend to deal with the founding core of the Imagination, a topos which, in its controversial evolution, has undergone phenomena of karstic immersion and brilliant revival.
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Posted: 2020-03-15 | More... |
IMPORTANT INFORMATION |
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Segni e Comprensione publishes two ordinary volumes for year according to a Call.
Call n. 97 (2019)
The topicality of phenomenology In the twentieth century, the phenomenology has passed through several seasons and has developed, as is known, in different directions. The understanding of phenomenology consists, perhaps, in grasping it as a possibility, as an exercise that takes into account the lesson of the past and, at the same time, the fate of philosophical reflection. When Husserl, in his Logical Research, first affirmed that his reflection could be brought under the general title of phenomenological investigations, the word "phenomenology" had already crossed the philosophical scene several times, even though with different meanings....However, in the 1960s and 1970s, in the climate determined by structuralism and the crisis of metaphysics, phenomenology seems to have been shelved and subjected to severe questioning under the converging blows of the structuralism paradigm, the neo-Marxist paradigm and the post-heideggerian criticism, as well as the post-modern paradigm. Nevertheless, over the last few decades, after the passions of the moment, many, and sometimes even distinct Standpunkte, have celebrated the return of and to the phenomenology of Husserl, Scheler Merleau-Ponty, Henry, etc., in a more complete and complex theoretical and historiographic framework, which contributes to a non-idealistic reinterpretation of phenomenology. The phenomenological approach proposed in this way invites us not to depart from what is manifested, in which evidences and revelations of meaning are delineated, and in which the constructive and reconstructive paths of the theories (scientific or philosophical) are necessarily called to take root. This is perhaps the secret of the current recovery and vitality of phenomenology: it’s not a doctrine. The understanding of phenomenology consists, perhaps, in grasping it as a possibility, as an exercise that takes into account the lesson of the past and, at the same time, the destiny of philosophical reflection. For this reason, the next issue of Segni e Comprensione proposes to interested scholars to contribute with essays, notes, reviews to the designated theme.
L'attualità della fenomenologia La fenomenologia, nel corso del Novecento, ha attraversato varie stagioni e si è sviluppata, com’è noto, in differenti direzioni. Quando Husserl nelle Ricerche logiche afferma per la prima volta che la sua riflessione può essere ricondotta sotto il titolo generale delle indagini fenomenologiche, la parola “fenomenologia” aveva già più volte calcato la scena filosofica, sebbene con differenti significati.. Tuttavia, negli anni Sessanta e Settanta nel clima determinato dallo strutturalismo e dalla crisi della metafisica, la fenomenologia sembra accantonata e sottoposta a una severa messa in questione sotto i colpi convergenti del paradigma strutturalista, di quello neomarxista e della critica postheideggeriana dell’ontoteologia e della metafisica della presenza, nonché dal paradigma del postmoderno. Nondimeno, nel corso degli ultimi decenni, trascorse le passioni del momento, viene celebrato da molti, e talora anche distinti Standpunkte, il ritorno della e alla fenomenologia di Husserl di Scheler, di Merleau-Ponty, di Henry ecc., in un quadro teorico e storiografico più completo e complesso, che contribuisce a una reinterpretazione non idealistica della fenomenologia. L’impostazione fenomenologica, così riproposta, invita infatti a non allontanarsi da ciò che si manifesta, in cui si delineano evidenze e rivelazioni di senso, e in cui necessariamente sono chiamati a radicarsi i percorsi costruttivi e ricostruttivi delle teorie (scientifiche o filosofiche). Questo è forse il segreto della ripresa e della vitalità attuale della fenomenologia: il suo non coincidere con una dottrina, vale a dire il suo essere e proporsi come una istanza di radicalismo filosofico, come un atteggiamento segnato dalla duplice esigenza di un terreno originario e di un metodo preordinato. La comprensione della fenomenologia consiste, forse, nell’afferrarla come possibilità,come un esercizio che tenga conto della lezione del passato e, al tempo stesso, del destino della riflessione filosofica. Per questa ragione, il prossimo numero di "Segni e Comprensione" propone agli studiosi interessati di contribuire con saggi, note, recensioni al tema designato
Deadline: 25 Novembre, 2019 |
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Posted: 2019-03-13 | |
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e-ISSN: 1828-5368