Freire filosofo e traduttore di approcci filosofici: spunti e riflessioni
Abstract
It
Il testo è incentrato su una riflessione intorno agli approcci filosofici che hanno maggiormente influenzato la prospettiva educativa e pedagogica di Paulo Freire e con i cui rappresentanti egli ha intrattenuto un intenso dialogo teorico. È stato notato come la sua lettura delle filosofie europee e nordamericane del Novecento sia stata sempre mediata da un riadattamento alle esperienze e alle problematiche dell'America Latina. Freire s'ispira alla fenomenologia e all'esistenzialismo, traendo da tali filosofie molti elementi che concorrono a configurare la sua teoria della conoscenza e la sua visione del rapporto uomo-mondo. La sua non è, tuttavia, una lettura pedissequa o dogmatica, ma declinata verso gli obbiettivi del suo approccio pedagogico, che è orientato a sviluppare una compiutezza umana là dove essa sia limitata da situazioni di oppressione e di immersione in contesti inumani. Freire è un pensatore cristiano, nel senso che la spiritualità religiosa ne accompagna il percorso sin dagli esordi, ma anche del cristianesimo coglie soprattutto il messaggio liberatore e rivoluzionario, dialogando in modo intenso con i teologi della liberazione; egli raccoglie, altresì, dal personalismo cristiano, il tema dell'unicità della persona e dell'emergere della sua peculiarità all'interno di un movimento di emancipazione comune. L'autore brasiliano, sin dalla sua opera maggiore, La pedagogia degli oppressi, coglie del marxismo lo schema generale di interpretazione della società, della distribuzione del potere in essa e della divisione in classi. Anche in questo caso, Freire predilige l'afflato utopistico piuttosto che l'indagine strutturale di questa forma di pensiero e anche la sua "adesione" al marxismo è mediata in termini geografici, nel senso che contiene lo sforzo di adattare una visione del mondo nata in Occidente a un contesto ambientale differente, quale quello sudamericano e anche storici, nel senso che si avvale del contributo ispiratore di autori novecenteschi che hanno reinterpretato il marxismo alla luce di nuove esigenze storiche. Tra di essi si dedica particolare attenzione a Gramsci, che influenza la visione freireiana del rapporto tra intellettualità e movimenti sociali e politici. Il profilo marxista dell'opera di Freire appare, tra tutti, quello che ha ispirato maggiormente gli studiosi che ne hanno colto l'eredità, particolarmente gli autori della critical pedagogy negli Stati Uniti. Freire, inoltre, intrattiene un dialogo teorico con la cultura pedagogica americana, attraverso una sua interpretazione del pragmatismo/attivismo di Dewey. L'importanza attuale di un'indagine sulla dimensione più filosofica del pensiero freireiano potrebbe risiedere non tanto e non solo nella riflessione sui contenuti degli approcci a cui egli ha fatto riferimento, ma nella riflessione sulla capacità di raccogliere il messaggio più autenticamente educativo, che in Freire coincide con liberatorio e trasformatore, di ciascuno di essi. Tale messaggio va colto in vista di una nuova stagione storica, nella quale l'oppressione sociale, politica, psicologica si presenta in forme e sfaccettature molto differenti da quelle dell'epoca di Freire e la lotta educativa ad essa, che ha occupato l'impegno esistenziale di questo autore, deve dotarsi di strumenti di lettura e d'intervento inediti.
En
The chapter is about Paulo Freire's major influences in terms of proponents he is more likely linked with on a theoretical basis, showing which perspectives played a significant role in the shaping of his educational and pedagogical view. His interpretation of European and North American philosophies of the nineteenth century melts with the experiences and issues of South American history. Freire is remarkably inspired by phenomenology and existentialism, so he draws from these perspectives many aspects that shape his own knowledge theory and his view upon the man-world connection. His view, however, is neither passive nor dogmatic, but pursues the achievement of his pedagogical goals, which tend to human completeness in circumstances of oppression and inhumanity. Paulo Freire is a Christian thinker, in so far as his religious spirituality accompanies him since the beginning, but he draws as well from Christianity first and foremost the liberating and revolutionary message, intensively dialoguing with Liberation theologists; furthermore he gathers from Christian personalism the subject of the individual's uniqueness and the surfacing of their particularity amongst a community emancipating movement. The Brazilian author, since his major text, entitled to The Pedagogy of the Oppressed, draws from Marxism the general interpretation scheme of society, of its internal power arrangement and class division. Here, also, Freire shows how he favours the utopic afflatus to the structural inquiry of this philosophy and his Marxist adhesion, is filtered both through a contextual readjustment and through the inspiring contributions of some Marxists of the nineteenth century like Antonio Gramsci, who greatly influenced Freire's view of the link between intellectuals and social and political movements. The Marxist profile of Freire's oeuvre appears to be, among other aspects, the most inspiring one for his followers, in particular for the critical pedagogy thinkers in the United States. Furthermore, Freire maintains, through his interpretation of Dewey's pragmatism/activism, a deep theoretical dialogue with North American pedagogical culture. The current interest in the philosophical dimension of Freire's thought might lay not as much in the consideration of the contents, as rather in the author's ability to pick up the most authentic pedagogical message of each single approach. This teaching has to be seized in sight of an historical season, in which social, political and psychological oppression displays itself in many forms that are different from the past, and the educational fighting against these must be provided with innovative interpretation and intervention tools.
Il testo è incentrato su una riflessione intorno agli approcci filosofici che hanno maggiormente influenzato la prospettiva educativa e pedagogica di Paulo Freire e con i cui rappresentanti egli ha intrattenuto un intenso dialogo teorico. È stato notato come la sua lettura delle filosofie europee e nordamericane del Novecento sia stata sempre mediata da un riadattamento alle esperienze e alle problematiche dell'America Latina. Freire s'ispira alla fenomenologia e all'esistenzialismo, traendo da tali filosofie molti elementi che concorrono a configurare la sua teoria della conoscenza e la sua visione del rapporto uomo-mondo. La sua non è, tuttavia, una lettura pedissequa o dogmatica, ma declinata verso gli obbiettivi del suo approccio pedagogico, che è orientato a sviluppare una compiutezza umana là dove essa sia limitata da situazioni di oppressione e di immersione in contesti inumani. Freire è un pensatore cristiano, nel senso che la spiritualità religiosa ne accompagna il percorso sin dagli esordi, ma anche del cristianesimo coglie soprattutto il messaggio liberatore e rivoluzionario, dialogando in modo intenso con i teologi della liberazione; egli raccoglie, altresì, dal personalismo cristiano, il tema dell'unicità della persona e dell'emergere della sua peculiarità all'interno di un movimento di emancipazione comune. L'autore brasiliano, sin dalla sua opera maggiore, La pedagogia degli oppressi, coglie del marxismo lo schema generale di interpretazione della società, della distribuzione del potere in essa e della divisione in classi. Anche in questo caso, Freire predilige l'afflato utopistico piuttosto che l'indagine strutturale di questa forma di pensiero e anche la sua "adesione" al marxismo è mediata in termini geografici, nel senso che contiene lo sforzo di adattare una visione del mondo nata in Occidente a un contesto ambientale differente, quale quello sudamericano e anche storici, nel senso che si avvale del contributo ispiratore di autori novecenteschi che hanno reinterpretato il marxismo alla luce di nuove esigenze storiche. Tra di essi si dedica particolare attenzione a Gramsci, che influenza la visione freireiana del rapporto tra intellettualità e movimenti sociali e politici. Il profilo marxista dell'opera di Freire appare, tra tutti, quello che ha ispirato maggiormente gli studiosi che ne hanno colto l'eredità, particolarmente gli autori della critical pedagogy negli Stati Uniti. Freire, inoltre, intrattiene un dialogo teorico con la cultura pedagogica americana, attraverso una sua interpretazione del pragmatismo/attivismo di Dewey. L'importanza attuale di un'indagine sulla dimensione più filosofica del pensiero freireiano potrebbe risiedere non tanto e non solo nella riflessione sui contenuti degli approcci a cui egli ha fatto riferimento, ma nella riflessione sulla capacità di raccogliere il messaggio più autenticamente educativo, che in Freire coincide con liberatorio e trasformatore, di ciascuno di essi. Tale messaggio va colto in vista di una nuova stagione storica, nella quale l'oppressione sociale, politica, psicologica si presenta in forme e sfaccettature molto differenti da quelle dell'epoca di Freire e la lotta educativa ad essa, che ha occupato l'impegno esistenziale di questo autore, deve dotarsi di strumenti di lettura e d'intervento inediti.
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The chapter is about Paulo Freire's major influences in terms of proponents he is more likely linked with on a theoretical basis, showing which perspectives played a significant role in the shaping of his educational and pedagogical view. His interpretation of European and North American philosophies of the nineteenth century melts with the experiences and issues of South American history. Freire is remarkably inspired by phenomenology and existentialism, so he draws from these perspectives many aspects that shape his own knowledge theory and his view upon the man-world connection. His view, however, is neither passive nor dogmatic, but pursues the achievement of his pedagogical goals, which tend to human completeness in circumstances of oppression and inhumanity. Paulo Freire is a Christian thinker, in so far as his religious spirituality accompanies him since the beginning, but he draws as well from Christianity first and foremost the liberating and revolutionary message, intensively dialoguing with Liberation theologists; furthermore he gathers from Christian personalism the subject of the individual's uniqueness and the surfacing of their particularity amongst a community emancipating movement. The Brazilian author, since his major text, entitled to The Pedagogy of the Oppressed, draws from Marxism the general interpretation scheme of society, of its internal power arrangement and class division. Here, also, Freire shows how he favours the utopic afflatus to the structural inquiry of this philosophy and his Marxist adhesion, is filtered both through a contextual readjustment and through the inspiring contributions of some Marxists of the nineteenth century like Antonio Gramsci, who greatly influenced Freire's view of the link between intellectuals and social and political movements. The Marxist profile of Freire's oeuvre appears to be, among other aspects, the most inspiring one for his followers, in particular for the critical pedagogy thinkers in the United States. Furthermore, Freire maintains, through his interpretation of Dewey's pragmatism/activism, a deep theoretical dialogue with North American pedagogical culture. The current interest in the philosophical dimension of Freire's thought might lay not as much in the consideration of the contents, as rather in the author's ability to pick up the most authentic pedagogical message of each single approach. This teaching has to be seized in sight of an historical season, in which social, political and psychological oppression displays itself in many forms that are different from the past, and the educational fighting against these must be provided with innovative interpretation and intervention tools.
DOI Code:
10.1285/i9788883051333p239
Keywords:
Paulo Freire; fenomenologia; esistenzialismo; cristianesimo; marxismo; Paulo Freire; Phenomenology; Existentialism; Christianity; Marxism
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