Il telelavoro tra opportunità e alienazione


Abstract


En
What makes the innovative process going on in our companies different from great innovations such as Taylorism? At the center of the innovative process we are experiencing is not primarily the optimization of the times and efforts dedicated to production, but creativity. The innovation most desired by companies today no longer has as its main objective the reduction of the costs of the production process or the increase in the quantity of goods / services produced with the consequent lowering of the unit cost for potential customers, but the increase in the desirability of products obtainable by increasing the usefulness, instrumental or status, of the goods and services offered. This increase in desirability can be obtained almost exclusively, in particular for the most radical innovations where computers cannot yet replace us, only through human (creative) brain. In this context, teleworking can certainly become an opportunity, both for companies and for workers, but, equally certainly, an instrument of alienation. If on the one hand this way of working can offer greater opportunities for reconciling professional needs with personal ones, facilitate creative processes thanks to the non-fixed exposure of the individual, to the same organizational context, on the other the separation between the worker and the environment corporate can involve processes of exclusion psychology, as well as physical, which could negatively impact on health, as well as on his working well-being. This paper aims to try to answer the question: How can we prevent the negative consequences of teleworking and facilitate the positive aspects for the human person?
It
Cosa rende il processo innovativo in corso nelle nostre imprese diverso da grandi innovazioni come, ad esempio, il Taylorismo? Al centro del processo innovativo che stiamo vivendo non c'è principalmente l'ottimizzazione dei tempi e sforzi dedicati alla produzione, bensì la creatività. L'innovazione maggiormente auspicata dalle imprese oggi non ha più come obiettivo principale la riduzione dei costi del processo produttivo o l'aumento della quantità dei beni/servizi prodotti con conseguente abbassamento del costo unitario per i potenziali clienti, ma l'aumento della desiderabilità dei prodotti ottenibile aumentando l'utilità, strumentale o di status, dei beni e servizi offerti. Tale aumento della desiderabilità può esser ottenuto quasi esclusivamente, in particolare per le innovazioni più radicali ove i computer non possono ancora sostituirci, soltanto tramite l'ingegno (creativo) umano. In tale quadro il telelavoro può certamente divenire un'opportunità, sia per le imprese che per i lavoratori, ma, altrettanto certamente, uno strumento di alienazione. Se da un lato questa modalità di lavoro può offrire maggiori opportunità di conciliazione delle esigenze professionali con quelle personali, facilitare processi creativi grazie alla non fissa esposizione dell'individuo, al medesimo contesto organizzativo, dall'altro la separazione tra il lavoratore e l'ambiente aziendale può comportare processi di esclusione psicologia, oltre che fisica, che potrebbero impattare negativamente sulla salute, oltre che sul suo benessere lavorativo. Questo lavoro intende provare a rispondere alla domanda: Come prevenire dunque le conseguenze negative del telelavoro e facilitare gli aspetti positivi per la persona umana?

DOI Code: 10.1285/i26108968n5p129

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