Pedagogia critica e didattica emancipativa della matematica. A partire da Paulo Freire.


Abstract


It
Paulo Freire sostiene che la conoscenza ha uno status dinamico e che non esiste alcuna dicotomia tra l’oggettività e la soggettività, o tra riflessione e azione. Ritiene che la conoscenza non sia neutrale, essa è costantemente creata e ricreata in quanto ogni agente riflette e opera nel e sul mondo. La conoscenza, quindi, non è permanentemente fissata nelle proprietà astratte degli oggetti. È frutto di un processo in cui acquisire conoscenze esistenti e produrne di nuove altro non sono che due momenti di un unico movimento (Freire, 1982). Inoltre, la conoscenza richiede argomenti non soltanto oggetti da conoscere, questi ultimi sono necessari, ma non sufficienti. Il ruolo del soggetto è importante perché senza la curiosa presenza dei soggetti di fronte al mondo non si potrebbe generare conoscenza. I soggetti sono attori della trasformazione della realtà così nel processo di apprendimento l'unica persona che veramente apprende è colui che re-inventa quell’apprendimento (Freire, 1973, p.101). Come esseri umani cambiamo, così anche la conoscenza che produciamo. La teoria di Freire obbliga gli insegnanti di matematica a sondare il significato non-positivista della conoscenza matematica. Temi come l'importanza del ragionamento quantitativo nello sviluppo della coscienza critica o i modi con cui l'ansia della matematica aiuta a sostenere ideologie egemoniche sono aspetti di un ribaltamento concettuale estremamente produttivo. Focalizzando la nostra attenzione sulle interrelazioni tra la nostra pratica concreta d'insegnamento quotidiano e il più ampio contesto ideologico e strutturale potremmo rileggere in un’ottica emanciativa il contributo della educazione matematica orientata al progresso dell’umanizzazione sociale.
En
Paulo Freire argues that knowledge has a dynamic status and that there is no dichotomy between objectivity and subjectivity, or between reflection and action. He believes that knowledge is not neutral, it is constantly created and recreated as each agent reflects and operates in and on the world. Knowledge, therefore, is not permanently fixed in the abstract properties of objects. It is the result of a process in which acquiring existing knowledge and producing new ones are but two moments of a single movement (Freire, 1982). In addition, knowledge requires arguments not just objects to know, the latter are necessary, but not sufficient. The role of the subject is important because without the curious presence of subjects in front of the world one could not generate knowledge. Subjects are actors in the transformation of reality so in the learning process, the only person who truly learns is the one who re-inventes that learning (Freire, 1973, p.101). As humans we change, so also the knowledge we produce. Freire's theory obligates math teachers to probe the non-positivist meaning of mathematical knowledge. Issues such as the importance of quantitative reasoning in the development of critical consciousness or the ways in which anxiety in mathematics helps to support hegemonic ideologies are aspects of an extremely productive conceptual overturn. By focusing our attention on the interrelations between our concrete practice of daily teaching and the wider ideological and structural context we could re-read the emancipative view of the contribution of mathematical education oriented towards the progress of social humanization.

DOI Code: 10.1285/i9788883051333p221

Keywords: Didattica emancipativa della matematica; Pedagogia critica; Metodologia della ricerca; Epistemologia della didattica; Pedagogia generativa; Emancipative Didactics of Mathematics; Critical Pedagogy; Research Methodology; Didactics Epistemology; Generative Pedagogy

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