La Psicoterapia della Gestalt tra fenomenologia ed ermeneutica
Abstract
It
Il modello psicoterapico della Gestalt, spesso, è stato ingiustamente criticato per la mancanza di un coerente impianto teorico e metodologico. L’apparente incoerenza, in effetti, deriva dall’epistemologia stessa della Psicoterapia gestaltica, che, basandosi su una logica processuale, supera ogni assolutismo e dogmatismo scientifico. La psicoterapia della Gestalt, infatti, affonda le sue radici epistemologiche nella Fenomenologia, di cui fa propri alcuni concetti chiave come quelli di Intentionalitlit, Leib, Erlebnis, Lebenswelt e Einfìhhng, che le permettono di superare i classici dualismo soggetto-oggetto e modello deterministico-esplicativo, a favore di una visione olistica, funzionale alla comprensione della relazione terapeutica che si esplica nel qui ed ora. Tuttavia sarà proprio applicazione del metodo fenomenologico alla prassi clinica, a indurre i fondatori di Gestalt Therapy a considerare i risultati della ricerca eidetica non come strutture universali e quindi invarianti, come voleva Husserl, ma come orientamenti teorici che guidano la situazione terapeutica, ma che possono essere messi in discussione dalla stessa. Ciò, da una parte, implica un utilizzo del sapere teorico non come téchne, valido cioè sempre e comunque, ma comephrònesis, come sapere cioè coinvolto ed interamente immerso nell’attualità della situazione particolare; dall’altra implica la rinuncia ad ogni metodo rigorosamente dogmatico per una operatività che oggi, dopo Gadamer, possiamo definire "ermeneutica". La circolarità ermeneutica, come processo di progressiva sintonizzazione tra terapeuta e paziente, non solo favorisce la coniugazione tra ricerca eidetica e ricerca empirica, ma consente pure di giungere a quella "jùsione di orizzonti" necessaria per il successo della terapia. In conclusione, è l’esserci-con della relazione terapeutica, in quanto realtà continuamente mutevole e creativa, a imporre l’apertura a continui possibili "aggiornamenti", nella teoria come nel metodo, della Psicoterapia della Gestalt. La flessibilità, pertanto, è una categoria epistemologica che, lungi dal rappresentare una debolezza, esprime tutta la forza e fecondità euristica del processo fenomenologico-ermeneutico.
Il modello psicoterapico della Gestalt, spesso, è stato ingiustamente criticato per la mancanza di un coerente impianto teorico e metodologico. L’apparente incoerenza, in effetti, deriva dall’epistemologia stessa della Psicoterapia gestaltica, che, basandosi su una logica processuale, supera ogni assolutismo e dogmatismo scientifico. La psicoterapia della Gestalt, infatti, affonda le sue radici epistemologiche nella Fenomenologia, di cui fa propri alcuni concetti chiave come quelli di Intentionalitlit, Leib, Erlebnis, Lebenswelt e Einfìhhng, che le permettono di superare i classici dualismo soggetto-oggetto e modello deterministico-esplicativo, a favore di una visione olistica, funzionale alla comprensione della relazione terapeutica che si esplica nel qui ed ora. Tuttavia sarà proprio applicazione del metodo fenomenologico alla prassi clinica, a indurre i fondatori di Gestalt Therapy a considerare i risultati della ricerca eidetica non come strutture universali e quindi invarianti, come voleva Husserl, ma come orientamenti teorici che guidano la situazione terapeutica, ma che possono essere messi in discussione dalla stessa. Ciò, da una parte, implica un utilizzo del sapere teorico non come téchne, valido cioè sempre e comunque, ma comephrònesis, come sapere cioè coinvolto ed interamente immerso nell’attualità della situazione particolare; dall’altra implica la rinuncia ad ogni metodo rigorosamente dogmatico per una operatività che oggi, dopo Gadamer, possiamo definire "ermeneutica". La circolarità ermeneutica, come processo di progressiva sintonizzazione tra terapeuta e paziente, non solo favorisce la coniugazione tra ricerca eidetica e ricerca empirica, ma consente pure di giungere a quella "jùsione di orizzonti" necessaria per il successo della terapia. In conclusione, è l’esserci-con della relazione terapeutica, in quanto realtà continuamente mutevole e creativa, a imporre l’apertura a continui possibili "aggiornamenti", nella teoria come nel metodo, della Psicoterapia della Gestalt. La flessibilità, pertanto, è una categoria epistemologica che, lungi dal rappresentare una debolezza, esprime tutta la forza e fecondità euristica del processo fenomenologico-ermeneutico.
DOI Code:
10.1285/i17201632vVIIIn13p13
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