Il re, la regina, la scacchiera? Radici simboliche nella gestione strategica del conflitto
Abstract
It
Il contributo si pone l'obiettivo di individuare le simbologie culturali presenti in filigrana nelle modalità di gestione del conflitto alternative all'assertività. Privilegiando un punto di vista interdisciplinare (psico-sociale, letterario, storico), sono prese in considerazione le metafore su cui si fondano i giochi comunicativi in contesti a elevato rischio per l'immagine personale: il gioco degli scacchi (che diviene paradigma della gestione strategica del conflitto, in cui la perspicacia e la cautela prevalgono sull'aggressività), l'arte del teatro (attraverso la prospettiva dell'interazionismo simbolico secondo cui l'uomo, attore sul palcoscenico della società, indossa tante maschere quanti sono i contesti), e l'arte della guerra (ponendo in evidenza le analogie tra tecniche comunicative e strategia militare). In particolare, sono messe a fuoco le dimensioni psicologiche e le funzioni pragmatiche che stanno alla base della scelta di negoziare piuttosto che di ricorrere allo scontro diretto, approdando infine al caso specifico dell'ironia, intesa nelle sue specificità di maschera (in quanto forma di comunicazione indiretta con cui (dis)velarsi) e di strategia (in quanto sequenza di mosse pianificate astutamente per raggiungere uno scopo).
En
The aim of the paper is to individuate cultural symbols representing in background the ways to manage conflict without being assertive. Through an interdisciplinary (psycho-social, literary, historical) point of view, they are considered the metaphors communication games base on within face-threatening situations: the game of chess (becoming a paradigm for a strategic management of conflict, with which foresight and caution agree much more than aggressiveness), the art of theater (through the perspective of symbolic interactionism, according to which people, as actors on the stage of society, wear as many masks as the contexts are), and the art of war (putting in evidence the analogies between communicative techniques and military strategies). In particular, they are focused both psychological dimensions and pragmatic functions involved in the choice of negotiating rather than conflicting directly. At last, the case of ironic communication is considered, and irony is described through the metaphors of mask (as a form of indirect communication through which to (un)veil oneself) and strategy (as a sequence of shrewdly planned moves).
Il contributo si pone l'obiettivo di individuare le simbologie culturali presenti in filigrana nelle modalità di gestione del conflitto alternative all'assertività. Privilegiando un punto di vista interdisciplinare (psico-sociale, letterario, storico), sono prese in considerazione le metafore su cui si fondano i giochi comunicativi in contesti a elevato rischio per l'immagine personale: il gioco degli scacchi (che diviene paradigma della gestione strategica del conflitto, in cui la perspicacia e la cautela prevalgono sull'aggressività), l'arte del teatro (attraverso la prospettiva dell'interazionismo simbolico secondo cui l'uomo, attore sul palcoscenico della società, indossa tante maschere quanti sono i contesti), e l'arte della guerra (ponendo in evidenza le analogie tra tecniche comunicative e strategia militare). In particolare, sono messe a fuoco le dimensioni psicologiche e le funzioni pragmatiche che stanno alla base della scelta di negoziare piuttosto che di ricorrere allo scontro diretto, approdando infine al caso specifico dell'ironia, intesa nelle sue specificità di maschera (in quanto forma di comunicazione indiretta con cui (dis)velarsi) e di strategia (in quanto sequenza di mosse pianificate astutamente per raggiungere uno scopo).
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The aim of the paper is to individuate cultural symbols representing in background the ways to manage conflict without being assertive. Through an interdisciplinary (psycho-social, literary, historical) point of view, they are considered the metaphors communication games base on within face-threatening situations: the game of chess (becoming a paradigm for a strategic management of conflict, with which foresight and caution agree much more than aggressiveness), the art of theater (through the perspective of symbolic interactionism, according to which people, as actors on the stage of society, wear as many masks as the contexts are), and the art of war (putting in evidence the analogies between communicative techniques and military strategies). In particular, they are focused both psychological dimensions and pragmatic functions involved in the choice of negotiating rather than conflicting directly. At last, the case of ironic communication is considered, and irony is described through the metaphors of mask (as a form of indirect communication through which to (un)veil oneself) and strategy (as a sequence of shrewdly planned moves).
DOI Code:
10.1285/i17201632vIVn6p29
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