Pregiudizi a-scientifici e spesa farmaceutica
Abstract
La ricchezza del nostro sistema sanitario, basato sul principio universalistico della garanzia dell'accesso alle cure per tutti senza alcuna discriminazione, è ormai messa a dura prova da scelte e comportamenti lontani dalla ragione scientifica. Questi minano la credibilità scientifica del sistema e contribuiscono a gonfiare la spesa, minacciandone la sostenibilità. A differenza di quanto si possa immaginare, non sono soltanto i cittadini e i non addetti ai lavori ad alimentare pratiche a-scientifiche, ma spesso sono proprio le figure del mondo sanitario che mettono in discussione la medicina basata su prove di efficacia e apparentemente ignorano i risultati di sperimentazioni scientifiche riproducibili (medicina basata sulle evidenze). Alcuni esempi emblematici di questa situazione sono: lo scarso utilizzo dei farmaci equivalenti, il rimborso da parte del sistema sanitario nazionale di cure omeopatiche e medicine alternative, le approvazioni di farmaci copie e me-too; l'uso di trattamenti che non hanno un valore aggiunto rispetto a quelli già presenti sul mercato per la stessa patologia; la mancata appropriatezza prescrittiva e lo scarso investimento in termini di ricerca scientifica.
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