H-ermes n. 30 (2026). Call for papers (deadline abstracts 1st March 2026)

Studiare i media con Bourdieu: eredità, confronti e nuove prospettive di ricerca

Il prossimo numero di H-ermes sarà dedicato al tema del rapporto tra media e teoria sociale attraverso l’opera di Pierre Bourdieu e sarà a cura di Matteo Gerli (Università per Stranieri di Perugia) e Stefano Cristante (Università del Salento).

Le trasformazioni dell’ecosistema comunicativo – segnato oggi dall’espansione delle piattaforme digitali, degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale – sollecitano un potenziamento delle risorse concettuali nello studio dei media e la promozione di un dialogo più rigoroso e consapevole con la teoria sociale.

In questa prospettiva, l’obiettivo della special issue è avviare una riflessione collettiva che metta alla prova la capacità della teoria bourdieusiana di costituire una risorsa per superare la tendenza alla frammentazione e alla de-storicizzazione nell’analisi del ruolo dei media nella società contemporanea. In sostanza, si tratta di riformulare in chiave sociologica il dibattito corrente sui media, riportando al centro del dibattito le relazioni tra tecnologia, pratiche, strutture sociali, testi e forme di potere.

Nell’opera di Bourdieu, i media non costituiscono un oggetto autonomo di analisi, se non in rare occasioni, emergendo piuttosto in modo “indiretto” all’interno di ricerche dedicate ad altri ambiti, in particolare ai campi della produzione culturale e, in una fase successiva, al giornalismo (per esempio, Bourdieu 1965, 1971, 1973, 1979, 1982, 1992, 1996a e 1996b; Bourdieu e Passeron 1963; Bourdieu, Passeron e de Saint-Martin 1965). Ciononostante, il suo lavoro offre uno straordinario repertorio di strumenti analitici, organizzati in un’architettura concettuale “in movimento”, vale a dire aperta, dinamica e capace di evolversi e adattarsi nel corso delle ricerche e al mutare degli oggetti di studio. Questa costellazione concettuale – fondata sulla triade campo-capitale-habitus e articolata attraverso categorie quali autonomia relativa, illusio, doxa, riproduzione, omologia strutturale e violenza simbolica – delinea un modo di pensare la comunicazione come “fatto sociale relazionale”, in grado di tenere insieme e fare interagire i livelli micro e macro dell’analisi, struttura e processo, materiale e simbolico, temporalità passate e presenti. Un invito a decentrare lo sguardo, moltiplicare i punti di osservazione e ampliare la gamma di entità, fattori e forze che intervengono nei processi di produzione e circolazione dei contenuti.

Muovendo da queste premesse, la special issue si propone di: (1) discutere criticamente le modalità con cui la teoria di Bourdieu è stata finora mobilitata negli studi sui media e la comunicazione, anche alla luce della sua circolazione e ricezione nel dibattito internazionale (per esempio, Benson e Neveu 2005; Hesmondhalgh 2006; Park 2014; Maares e Hanusch 2020; Lindell 2025); (2) incoraggiare sperimentazioni teoriche ed empiriche fondate su concetti e strumenti bourdieusiani, anche rivisitati criticamente; (3) favorire lo sviluppo di linee di ricerca ancora scarsamente esplorate.

Si accolgono contributi sui seguenti temi, a titolo esemplificativo:

Riflessioni critiche a partire dal confronto tra l’approccio bourdieusiano e approcci alternativi allo studio dei media e della comunicazione (anche in chiave storica e meta-disciplinare);
Ricostruzioni storico-sociali relative alla nascita e all’evoluzione di specifici campi o sotto-campi della produzione mediale e culturale;
Indagini teoriche ed empiriche fondate sull’uso di strumenti bourdieusiani e orientate a diversi oggetti di ricerca:

- Produzione e ricezione di contenuti;

- Pratiche mediali, gusti culturali e differenziazione/stratificazione sociale;

- Media, memoria sociale e pratiche di riconoscimento;

- Trasformazioni professionali nel giornalismo e negli altri settori della produzione mediale;

- Ruolo delle piattaforme digitali e degli algoritmi;

- Nuove forme di capitale nell’economia delle piattaforme;

- Attori, interessi e definizioni (il-)legittime nella costruzione dei significati e degli usi delle tecnologie mediali;

- Media, potere simbolico e relazioni tra i diversi campi sociali;

- Processi di legittimazione, autorità simbolica e costruzione della visibilità nello spazio pubblico;

- Intellettuali, esperti, influencer e nuove forme di autorità simbolica;

- Opinione pubblica e rapporti tra campo giornalistico e campo politico;

- Strutture di potere e circolazione della conoscenza nei campi mediali;

- Circolazione transnazionale dei contenuti e riconfigurazioni dei campi su scala transnazionale/globale;

- Media alternativi, contro-pubblici e strategie di resistenza simbolica;

- Media e produzione della doxa nei contesti di crisi (sanitarie, ambientali, economiche, geopolitiche, ecc.).

Bibliografia essenziale

Benson R., Neveu E. (2005), Bourdieu and the Journalistic Field, Polity Press, Cambridge.

Bourdieu P. (dir.) (1965), Un art moyen. Essai sur les usages sociaux de la photographie, Éditions de Minuit, Paris.

Bourdieu P. (1973), L’opinion publique n’existe pas, «Les Temps Modernes» 318, pp. 1292-1309.

Bourdieu P. (1971), Le marché des biens symboliques, «L’Année sociologique» 22, pp. 49-126.

Bourdieu P. (1979), La Distinction. Critique sociale du jugement, Éditions de Minuit, Paris.

Bourdieu P. (1982), Ce que parler veut dire. L’économie des échanges linguistiques, Fayard, Paris.

Bourdieu P. (1992), Les règles de l’art, Seuil, Paris.

Bourdieu P. (1996a), Champ politique, champ des sciences sociales, champ journalistique, 5° Cahiers de recherche Gps (Groupe de recherche sur la socialisation) de l’Université Lumière, Lyon.

Bourdieu P. (1996b), Sur la television, suivi de L’emprise du journalisme, Liber/Raisons d’agir, Paris.

Bourdieu P., Passeron J.-C. (1963), Sociologues des mythologies et mythologies de sociologies, Les Temps Modernes, 211, pp. 998-1021.

Bourdieu P., Passeron J.-C., de Saint-Martin M. (1965), Rapport pédagogique et communication, Cahiers du C.S.E., n. 2, Mouton, Paris.

Hesmondhalgh D. (2006), Bourdieu, the media and cultural production, «Media, Culture & Society» 28(2), pp. 211-231.

Lindell J. (2025), Bourdieusian Media Studies, Routledge, London.

Maares P., Hanusch F. (2020), Interpretations of the journalistic field: A systematic analysis of how journalism scholarship appropriates Bourdieusian thought, «Journalism» 23(4), pp. 736-754.

Park D.W. (2014), Pierre Bourdieu: A Critical Introduction to Media and Communication Theory, Peter Lang, New York.

Referees

Ogni saggio sarà valutato da almeno due referees anonimi. I referees potranno essere membri del Comitato Scientifico, del Comitato di Redazione, o studiosi esterni.

Submission

Invio di un abstract alla redazione (max 4.000 caratteri, spazi inclusi) entro il 1° marzo 2026 e consegna dei saggi entro il 1° maggio 2026. ATTENZIONE: i saggi non potranno superare i 40 mila caratteri, spazi, abstract e bibliografia inclusi. È possibile sottoporre alla valutazione anche video-saggi della durata massima di 15 minuti. Le proposte vanno inviate all’indirizzo e-mail: h-ermes@unisalento.it

Lingue

I saggi possono essere realizzati in lingua italiana, inglese, francese.

Studying media with Bourdieu: legacy, comparisons, and new research perspectives

The next issue of H-ermes will be dedicated to the relationship between media and social theory through the work of Pierre Bourdieu and will be edited by Matteo Gerli (University for Foreigners of Perugia) and Stefano Cristante (University of Salento).

The transformations of today’s communicative ecosystem – shaped by the expansion of

digital platforms, algorithms, and artificial intelligence – call for an enhancement of conceptual resources in media studies, fostering a more rigorous and reflexive dialogue with social theory. From this perspective, the aim of the special issue is to stimulate a collective reflection that assesses the capacity of Bourdieusian theory to serve as a resource for overcoming the tendencies toward fragmentation and de-historicisation that often characterise analyses of the role of media in contemporary society. In essence, the goal is to recast the current debate on media in sociological terms, bringing into central focus the relationships between technology, practices, social structures, texts, and forms of power.

In Bourdieu’s work, media do not constitute an autonomous object of investigation, except on rare occasions; rather, they emerge in an “indirect” manner within studies devoted to other domains, above all the fields of cultural production and, at a later stage, journalism (e.g., Bourdieu 1965, 1971, 1973, 1979, 1982, 1992, 1996a e 1996b; Bourdieu and Passeron 1963; Bourdieu, Passeron and de Saint-Martin 1965). Nevertheless, his work offers an extraordinary repertoire of analytical tools, organised within a conceptual architecture that is “in movement”, open, dynamic, and capable to evolve and adapt over the course of research and with the changing objects of inquiry. This conceptual constellation is grounded in the field-capital-habitus triad and articulated through categories such as relative autonomy, illusio, doxa, reproduction, structural homology, and symbolic violence. It outlines a way of conceiving communication as a “relational social fact” and thus can hold together and dynamically relate the micro and macro levels of analysis, the structure and the process, the material and the symbolic, the past and the present. It therefore constitutes an invitation to decentre our gaze, multiply points of observation, and expand the range of entities, factors, and forces involved in the processes of production and circulation of content.

Building on these premises, the special issue aims to: (1) critically discuss the ways in which Bourdieu’s theory has so far been mobilised in media and communication studies, also in light of its circulation and reception in the international debate (e.g., Benson and Neveu 2005; Hesmondhalgh 2006; Park 2014; Maares and Hanusch 2020; Lindell 2025); (2) encourage theoretical and empirical investigations based on Bourdieusian concepts and tools, including their critical re-examinations; (3) foster the development of lines of research that are still scarcely explored.

Contributions are invited on the following themes, offered as indicative examples:

Critical reflections arising from the comparison between the Bourdieusian approach and alternative approaches to the study of media and communication (including from a historical and meta-disciplinary perspective);
Socio-historical reconstructions concerning the emergence and evolution of specific fields or subfields of media and cultural production;
Theoretical and empirical investigations grounded in the use of Bourdieusian tools and oriented towards different research objects, including:

- Content production and reception;

- Media practices, cultural tastes, and social differentiation/stratification;

- Media, social memory, and practices of recognition;

- Professional transformations in journalism and other sectors of media production;

- The role of digital platforms and algorithms;

- New forms of capital in the platform economy;

- Social actors, interests, and (il-)legitimate definitions in the construction of meanings and uses of media technologies;

- Media, symbolic power, and relations between different social fields;

- Processes of legitimation, symbolic authority, and the construction of visibility in the public sphere;

- Intellectuals, experts, influencers, and new forms of symbolic authority;

- Public opinion and relations between the journalistic field and the political field;

- Power structures and the circulation of knowledge within media fields;

- Transnational circulation of content and the reconfiguration of fields on a transnational/global scale;

- Alternative media, counter-publics, and strategies of symbolic resistance;

- Media and the production of doxa in contexts of crisis (health, environmental, economic, geopolitical, etc.).

Selected Bibliography