William Charles Wells (1757-1817). Un antropologo controcorrente nel discorso razziale americano


Abstract


It
La fortuna dell'opera dell'anatomista americano William Charles Wells (1757-1817) fu pressoché nulla fino a quando Charles Darwin, nella quarta edizione (1866) dell'Origine delle specie, lo riconobbe come l'autore della prima formulazione pubblica del principio di selezione naturale. I pochi storici della scienza che si sono occupati di Wells hanno dibattuto su se e quanto abbia davvero anticipato quel principio evoluzionistico, legando a questo la sua scarsa fortuna. L'articolo intende evidenziare i limiti della lettura evoluzionistica delle idee di Wells da parte di Darwin e di quegli storici della scienza, per 'slegare' Wells dall'evoluzionismo e 'riconsegnarlo' all'antropologia fisica del suo tempo. Emerge così la reale portata delle idee di Wells nella storia naturale, che superano quelle di Blumenbach e Prichard e che costituiscono un riferimento anche per la ricerca antropologica dello stesso Darwin, nell'Origine dell'uomo (1871). Ed emerge così il reale motivo della sua scarsa fortuna: Wells era un monogenista che non faceva classificazioni razziali, un anatomista che non misurava crani, cioè un antropologo anonimo perché controcorrente nel discorso razziale americano dell'Ottocento. Qui, infatti, fin dalla prima metà del secolo dominava la poligenesi su basi soprattutto craniometriche, l''antropologia della varietà' lasciava il posto all''antropologia della dominanza', la parola d'ordine era 'disuguaglianza' e il credo era il 'razzismo scientifico'.
En
The success of the work of the American anatomist William Charles Wells (1757-1817) was almost nil until Charles Darwin, in the fourth edition (1866) of On the Origin of Species, recognized him as the author of the first public formulation of the principle of natural selection. The few historians of science who have dealt with Wells have debated whether and to what extent he really anticipated that evolutionary principle, linking his poor fortune to this. The article intends to highlight the limits of the evolutionary reading of Wells' ideas by Darwin and those historians of science, to 'untie' Wells from evolutionism and 'return' him to the physical anthropology of his time. Thus, the real significance of Wells' ideas in natural history emerges, which surpass those of Blumenbach and Prichard and which also constitute a reference for Darwin's own anthropological research in The Descent of Man (1871). And thus the real reason for his poor fortune emerges: Wells was a monogenist who did not make racial classifications, an anatomist who did not measure skulls, that is, an anonymous anthropologist because he went against the grain of nineteenth-century American racial discourse. In fact, here, since the first half of the century polygenesis on mainly craniometric bases dominated, the 'anthropology of variety' gave way to the 'anthropology of dominance', the watchword was 'inequality' and the creed was 'scientific racism'.

Keywords: Scienza e Razza; Razzismo; Storia naturale; Storia della scienza; Storia americana; Science and Race; Racism; Natural History; History of Science; AmericanHistory

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