«Poiché il vero non può contraddire il vero». Leonardo da Vinci, l'anatomia e l'immortalità dell'anima


Abstract


En
The essay deals with the cultural and religious climate in Rome during the papacy of Leo X connected to anatomical studies of which Leonardo was an important interpreter. In particular, the article shows how philosophical research, during the Vth Lateran Council, has become a field of repression for the Church of Rome, because of the thesis on the immortality of the soul due to the anatomies performed on the fetuses. Even Leonardo da Vinci, during his Roman stay and in the course of his research, had to face the widespread diffidence on anatomies, from which deductions were drawn alongside heresy.
It
Il saggio propone una ricostruzione del clima culturale e religioso che ruotava attorno agli studi anatomici e filosofici nella Roma di Leone X di cui Leonardo da Vinci fu importante interprete. In particolare, si è cercato di mostrare come la ricerca filosofica divenne terreno di scontro con la Chiesa di Roma, durante il Concilio Lateranense V, in virtù delle tesi sull'immortalità dell'anima che scaturirono dalle dissezioni anatomiche sui feti. Anche Leonardo da Vinci, durante il suo soggiorno romano e nel corso delle sue ricerche, si dovette scontrare con la diffusa diffidenza che ruotava attorno agli studi anatomici a causa delle conseguenti tesi filosofiche, spesso assimilate prossime all'eresia.

DOI Code: 10.1285/i20380313v28p141

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