Il cane in Etruria Padana: usi domestici e valenze rituali
Abstract
It
In questo contributo vengono presi in esame i vari usi e le molteplici valenze del cane nella civiltà Etrusca tra il VI e il III sec. a.C. con particolare attenzione ad alcuni contesti dell'Etruria Padana. In ambito etrusco i cani vengono prevalentemente allevati per fini utilitaristici: per compagnia, per la protezione della casa o del bestiame e per la caccia; rare, seppur presenti, sono le attestazioni di cinofagia. In ambito sacro, strettamente legato alla dimensione ctonia, il cane è connesso ai passaggi e alle porte, al movimento, dunque alla crescita e alla procreazione; forte è anche il legame con la morte e l'oltretomba di cui esso è guardiano infero oltre che protettore del defunto. Proprio per queste valenze cultuali il cane poteva essere oggetto di sacrifici di varia tipologia (di protezione, purificatori, espiatori, onorifici e mantici) e di altre pratiche rituali dedicate a divinità ctonie e legate alla sfera della fertilità o all'idea di passaggio.Nella città etrusca di Marzabotto (Kainua) recenti scoperte provenienti sia dall'abitato sia dal santuario fontile hanno consentito un'analisi coerente degli usi domestici e cultuali del cane, mentre l'utilizzo in ambito funerario è ben rappresentato a Spina e ad Adria, dove sono documentate sepolture di cane, anche in posizioni rilevanti.
En
The aim of this paper is to examine the various uses and the different meanings of the dog in the Etruscan civilization between the 4th and 3rd centuries BC. Special attention is given to some contexts of Etruria Padana. In the Etruscan world, dogs are mainly bred for utilitarian purposes: for company, for the protection of house or livestock, for hunting; rather rare are the proofs of feeding. Closely related to the underworld, the dog is connected to the passages and gates, to the movement, to the growth and procreation; it is also strongly connected with the death, and indeed the dog was considered the guardian of afterlife and protector of the deceased. For these valences the dog could be used for various types of sacrifices and other ritual practices (protective, purifying, sin offerings, honorary and divinatory) dedicated to chthonian deities and linked to the sphere of fertility or to the idea of passage. Recent discoveries in the Etruscan town of Marzabotto (Kainua), from the town and from the sanctuary related to the waters, have allowed a coherent analysis of the domestic and sacred uses of dogs, while the funerary use is attested in Spina and Adria.
In questo contributo vengono presi in esame i vari usi e le molteplici valenze del cane nella civiltà Etrusca tra il VI e il III sec. a.C. con particolare attenzione ad alcuni contesti dell'Etruria Padana. In ambito etrusco i cani vengono prevalentemente allevati per fini utilitaristici: per compagnia, per la protezione della casa o del bestiame e per la caccia; rare, seppur presenti, sono le attestazioni di cinofagia. In ambito sacro, strettamente legato alla dimensione ctonia, il cane è connesso ai passaggi e alle porte, al movimento, dunque alla crescita e alla procreazione; forte è anche il legame con la morte e l'oltretomba di cui esso è guardiano infero oltre che protettore del defunto. Proprio per queste valenze cultuali il cane poteva essere oggetto di sacrifici di varia tipologia (di protezione, purificatori, espiatori, onorifici e mantici) e di altre pratiche rituali dedicate a divinità ctonie e legate alla sfera della fertilità o all'idea di passaggio.Nella città etrusca di Marzabotto (Kainua) recenti scoperte provenienti sia dall'abitato sia dal santuario fontile hanno consentito un'analisi coerente degli usi domestici e cultuali del cane, mentre l'utilizzo in ambito funerario è ben rappresentato a Spina e ad Adria, dove sono documentate sepolture di cane, anche in posizioni rilevanti.
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The aim of this paper is to examine the various uses and the different meanings of the dog in the Etruscan civilization between the 4th and 3rd centuries BC. Special attention is given to some contexts of Etruria Padana. In the Etruscan world, dogs are mainly bred for utilitarian purposes: for company, for the protection of house or livestock, for hunting; rather rare are the proofs of feeding. Closely related to the underworld, the dog is connected to the passages and gates, to the movement, to the growth and procreation; it is also strongly connected with the death, and indeed the dog was considered the guardian of afterlife and protector of the deceased. For these valences the dog could be used for various types of sacrifices and other ritual practices (protective, purifying, sin offerings, honorary and divinatory) dedicated to chthonian deities and linked to the sphere of fertility or to the idea of passage. Recent discoveries in the Etruscan town of Marzabotto (Kainua), from the town and from the sanctuary related to the waters, have allowed a coherent analysis of the domestic and sacred uses of dogs, while the funerary use is attested in Spina and Adria.
DOI Code:
10.1285/i9788883051487p297
Keywords:
Cane; Etruria Padana; Età del Ferro; Rituale; Macellazione; Dog; Etruscan cities of Po valley; Iron Age; Ritual; Butchery marks
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