Deposito rituale o deposito speciale? Il contributo dell'archeozoologia alla definizione dei contesti cultuali: alcuni casi di studio della preistoria e protostoria italiana


Abstract


It
Troppo spesso l'etichetta di "deposito di natura rituale" è stata attribuita a quei depositi considerati speciali in quanto "diversi" rispetto a quello che viene considerato un tipico campione faunistico d'abitato. Ma un deposito speciale non è necessariamente un deposito rituale. È ben noto all'archeozoologo come in determinati casi, (i.e. resti rinvenuti in sepolture, o vere e proprie sepolture di animali), il carattere simbolico dei resti faunistici sia spesso chiaro e ricostruibile. Molto più arduo è invece rilevare il significato simbolico in contesti insediativi dove non sempre è possibile distinguere resti oggetto di deposizione intenzionale con finalità cultuali da resti faunistici legati ad altre attività di natura non rituale. L'archeozoologia concorre attivamente alla definizione del carattere eventualmente simbolico (i.e. cultuale, votivo, «religioso» etc.) di un sito, molto spesso confermando e integrando le conclusioni a cui si perviene attraverso gli studi di contesto e della cultura materiale. Questo contributo propone, attraverso l'analisi di alcuni casi-studio della preistoria e protostoria italiana, alcuni criteri utili alla definizione rituale di un sito. Le conclusioni a cui si perviene sono le seguenti: data la pluralità di forme con cui il simbolico si manifesta, l'etichetta "rituale" deve essere attribuita con molta cautela e soprattutto deve basarsi sull'integrazione delle informazioni di tipo archeozoologico con le altre evidenze disponibili contestualmente.
En
Too often the label 'ritual deposit' has been given to those deposits which were considered 'special' because of their different nature compared to what we would expect from a typical faunal assemblage from a settlement. However, a special deposit is not always a ritual deposit. It is well known to zooarchaeologists that, in some cases (i.e. animal bones found in human burials or in so called 'animal burials'), the symbolic character of the faunal assemblages is clear and possible to reconstruct. However, much more challenging is defining the ritual value of some contexts when they are found in settlements. It is, in fact, very complicated to distinguish between remains intentionally deposited with a ritual aim and remains which are the result of activities of a non-ritual nature. Zooarcheology actively contributes to the definition of the possible symbolic ritual character of a site (i.e. ritual, votive, "religious" etc.) integrating and confirming conclusions drawn through the study of contextual information and material culture. This contribution intends to establish, through the use of case-studies from Italian pre and proto-history, useful criteria for the definition of a ritual context. The conclusions of the authors are the following: considering the variety of ways through which ritual manifests itself, the label of 'ritual deposit' should be attributed very cautiously and, as always, based on integration of the zooarchaeological evidence with all other available contextual information.

DOI Code: 10.1285/i9788883051487p267

Keywords: Deposito rituale; Deposito speciale; Faune d'abitato; Interpretazione; Ritual deposit; Special deposit; Domestic waste assemblages; Interpretation

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